di Martina Da Ponte
Abstract
Questo articolo spiega la definizione di Autoefficacia proposta da A. Bandura chiarendo come possa influenzare molte aree della vita delle persone.
Molte teorie si sono avvicendate nel tempo per cercare di definire l’autoefficacia, il massimo esponente è sicuramente Albert Bandura.
Per comprendere e spiegare la “convinzione di efficacia” Bandura ha studiato le sue origini, le sue strutture, funzioni e i processi attraverso i quali essa opera ed i suoi molteplici effetti.
Il senso di autoefficacia riguarda tutti questi processi tanto a livello individuale che a livello collettivo.
La definizione di autoefficacia si fonda sul concetto di agenticità.
L’uomo agentico è colui che è in grado di riflettere, autoregolarsi e proiettarsi nel futuro, questo determina la convinzione di poter incidere sul corso degli eventi esterni, ma anche interni all’individuo.
Il concetto di autoefficacia, in generale, si riferisce alla “convinzione nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che incontreremo in modo da raggiungere i risultati prefissati. Le convinzioni di efficacia influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano le motivazioni personali e agiscono” (Bandura 1986).
Non si tratta di una generica fiducia in se stessi né di una misura delle competenze possedute, ma della convinzione di poter affrontare efficacemente determinate prove, di essere all'altezza di determinati eventi, di essere in grado di cimentarsi in alcune attività̀ o di affrontare specifici compiti.
Il concetto di autoefficacia si colloca in diversi contesti e abbraccia tutti gli ambiti della nostra vita.
Per esempio nello sport l’Autoefficacia è definita come la “fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico” (Bandura 1986).
Sulla base di queste considerazioni ogni individuo sceglierà̀ di partecipare ad attività̀ sportive che gli garantiscono buoni margini di successo, rispetto ad altre che potrebbero sfociare con più̀ facilità in insuccessi.
Anche quando si affronta una malattia, la convinzione di poter guarire è correlata ad una maggiore resistenza al dolore e allo sconforto e ad una migliore adesione ai trattamenti.
Ciò vale anche nel contesto scolastico e lavorativo , dove è ancora più evidente il legame tra autoefficacia e compito.
Le credenze di efficacia sono specifiche perché strettamente legate al contesto e al compito.
Per esempio
SONO BRAVA
- nei compiti di matematica
- nel gioco della dama
- in ginnastica
- nel fare la frittata
- nello scegliere gli amici
Le convinzioni di efficacia influenzano
· l’impegno e lo sforzo da investire
· la scelta degli obiettivi
· la perseveranza e la costanza nelle convinzioni di efficacia influenzano raggiungimento dell’obiettivo
“A parità di competenze possedute, la percezione della propria autoefficacia influenza gli obiettivi che le persone stabiliscono per se stesse e i rischi che sono disposte ad affrontare: quanto maggiore è l’autoefficacia, tanto maggiori saranno gli obiettivi che sceglieranno e tanto più intensi saranno l’impegno e la perseveranza con cui li porteranno a compimento”. Albert Bandura (2000)
L'autoefficacia influenza
Obiettivi personali
2. Aspirazioni: realizzare qualcosa di significativo
3. Compiti ed attività da svolgere
4. Ambienti da frequentare
6. Impegno e perseveranza
7. Percezione degli ostacoli
AUTOSTIMA - AUTO EFFICACIA - CONCETTO SI SE’
Nell’età dello sviluppo il senso di autoefficacia si forma nei seguenti contesti:
familiare, gruppo dei pari, scolastico; continuando a modificarsi nei diversi contesti di vita della persona.
Il concetto di sé è l’idea che la persona ha di sé in generale (io sono ottimista). Rappresenta l’insieme di elementi a cui una persona fa riferimento per descrivere sé stessa e riguarda tutte le conoscenze sul sé, come il nome, la razza, le credenze, i valori e le descrizioni fisiche. Una persona può ad esempio vedere sé stessa come un lavoratore, come una persona interessata allo sport, e così via; questi sarebbero tutti elementi del suo concetto di sé.
L’autostima è la convinzione di avere un valore intrinseco in quanto persona, è l’amore che si prova per se stessi, la valutazione che la persona fa di se stessa.
L’autoefficacia è la convinzione di saper fare ed è riferita a specifici ambiti di attività, è una dimensione cognitiva e si può sviluppare e migliorare. Quindi posso percepire di riuscire in un certo ambito, ma magari in un altro no.
La Self confidence è la percezione positiva che la persona ha di se stessa – fiducia, ottimismo, entusiasmo.
Tutti questi elementi sono legati e si influenzano reciprocamente.
Per esempio ecco quello che accade all’autostima e all’autoefficacia quando si confondono e si influenzano negativamente.
Quello che facciamo, i nostri successi o insuccessi non dovrebbero influire su ciò che siamo veramente e su quanto ci vogliamo bene.
Lo schema qui sotto mostra la relazione tra autostima e autoefficacia, queste dovrebbero rimanere ben distinte durante la nostra vita. Il valore come persone che attribuiamo a noi, non deve dipendere da quello che facciamo o meno.
CARATTERISTICHE DELLE PERSONE CON ALTA E BASSA AUTOEFFICACIA
Le persone che hanno un alto senso di autoefficacia:
•Affrontano i compiti difficili come sfide da vincere piuttosto che come pericoli da evitare
•Si pongono obiettivi più ambiziosi e restano fortemente impegnate nel loro raggiungimento
•Intensificano e mantengono costante il proprio impegno di fronte alle difficoltà
•Recuperano velocemente il proprio senso di efficacia, anche in seguito a insuccessi o regressioni
•Attribuiscono l’insuccesso ad un impegno insufficiente, o alla mancanza di conoscenze e abilità, che ritengono comunque di poter acquisire
•Affrontano le situazioni minacciose con la sicurezza di poter esercitare un controllo su di esse
•Conseguono più successi personali e sono meno soggetti a stress e depressione
Le persone che hanno un basso senso di autoefficacia:
•Si allontanano intimidite dalle attività “difficili”
•Hanno basse aspirazioni e investono uno scarso impegno nel raggiungimento degli obiettivi che scelgono per se stesse
•Di fronte a compiti difficili, indugiano a considerare le proprie carenze personali, gli ostacoli e le possibili conseguenze invece di concentrarsi sul cosa fare per riuscire
•Tendono a ridurre il proprio impegno nel raggiungimento dell’obiettivo
•Recuperano lentamente il proprio senso di autoefficacia in seguito a insuccessi
•Sono più propense ad “abbattersi”
QUANTA FIDUCIA NUTRO NEI CONFRONTI DELLE MIE CAPACITà?
Gian Vittorio Caprara basandosi sulle teorie di Bandura ha costruito delle scale di autoefficacia percepita. Le stesse sono costruite in funzione dei particolari domini di funzionamento che costituiscono l’oggetto d’interesse.
Per esempio:
· Gestire le emozioni negative
· Gestire le relazioni interpersonali
· Prendere decisioni
· Autocontrollo emozionale
· Perseverare, nel momento in cui si prende una decisione
· Affrontare con successo situazioni e attività diverse
APEN/A Scala di autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni negative
Le affermazioni del questionario descrivono alcune situazioni. Leggi ogni affermazione e indica quanto ti senti capace di affrontare ciascuna situazione descritta.
1 per nulla capace
2 poco capace
3 mediamente capace
4 molto capace
5 del tutto capace
Quanto sei capace di…
1. Superare la frustrazione se gli altri non ti apprezzano come vorresti
2. Non scoraggiarti in seguito ad una pesante critica
3. Evitare lo scoraggiamento se i tuoi amici e i tuoi cari non possono esserti vicini nei momenti di bisogno
4. Evitare di scoraggiarti di fronte alle avversità
5. Mantenerti calmo/a in situazioni di stress
6. Superare la rabbia per essere stato/a rifiutato/a
7. Superare l’irritazione per i torti subiti
8. Evitare di arrabbiarti quando gli altri si comportano male con te
Foglio di calcolo
· Item 1 ______
· Item 2 ______
· Item 3 ______
· Item 4 ______
· Item 5 ______
· Item 6 ______
· Item 7 ______
· Item 8 ______
Totale ______________
Calcolo punteggi
| Maschi | Femmine |
Molto basso | 8-21 | 8-22 |
Basso | 22-25 | 23-25 |
Medio | 26-27 | 26-28 |
Alto | 28-30 | 29-30 |
Molto alto | 31-40 | 31-40 |
L’AUTOEFFICACIA: REGOLATORE DEL SÈ
Le convinzioni di autoefficacia regolano il funzionamento del se’ attraverso 4 processi principali:
•PROCESSI COGNITIVI: poiché le persone si pongono degli obiettivi, la loro scelta è preceduta dalla valutazione soggettiva delle proprie competenze: quanto maggiore è l’autoefficacia, tanto più elevati sono gli obiettivi che le persone si pongono.
•PROCESSI MOTIVAZIONALI: la perseveranza e la quantità di impegno nel portare a termine con successo gli obiettivi scelti nonché la capacità di recupero di fronte agli insuccessi dipendono dalla propria efficacia. Le persone che mancano di fiducia nelle proprie capacità, davanti ad ostacoli o insuccessi riducono il loro impegno.
•PROCESSI AFFETTIVI: l’autoefficacia riveste un ruolo nel controllo degli stressori ambientali e nell’insorgenza dell’ansia. Le persone con poca autoefficacia percepiscono un maggior numero di situazioni come stressanti e amplificano la gravità dei possibili pericoli.
•PROCESSI DECISIONALI: l’autoefficacia determina la gamma delle alternative alle quali si presta attenzione. Le persone non prendono i considerazione le alternative verso le quali nutrono uno scarso senso di autoefficacia.
COME INCREMENTARE LA PROPRIA AUTOEFFICACIA
Il nostro senso di autoefficacia è determinato da:
•Esperienze personali : i successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale
“In passato ci sono riuscito? Quante volte?” “Ci sono riuscito grazie alle mie capacità?”
•Esperienze vicarie: osservazione di modelli. Vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi e successi attraverso impegno e azione, aumenta in chi osserva la convinzione di possedere delle capacità per potercela fare.
“Altri ci sono riusciti? Come hanno fatto?” “Se ci sono riusciti loro ci riuscirò̀ anch’io?”
•Persuasione e influenze sociali: la convinzione di possedere ciò che occorre per la riuscita, migliora la fiducia in sé. Formulazione di feedback sulla propria prestazione.
“Secondo gli altri ci riuscirò̀?” “Cosa pensano delle mie capacità?”
•Stati fisiologici ed affettivi: l’umore , le emozioni, lo stato d’animo positivi incrementano il senso di efficacia personale.
“Mi sento in forma?” “Sono molto agitato, come ce la posso fare?”
COSA DEVE FARE UN BUON COACH
1. Creare rapport con il cliente
2. Generare e rafforzare la fiducia nella possibilità di riuscire
3. Instillare, consolidare ed estendere il senso della propria efficacia da una attività all’altra
4 fasi per rafforzare l’efficacia (Bandura)
PERSUASIONE: attraverso un feedback costruttivo:
- analisi della situazione
- verifica delle proprie potenzialità relative a quel contesto
- valutazione vantaggi e svantaggi
IMITAZIONE: confrontare l’esperienza del cliente ad altre esperienze simili di altre persone.
Avere un modello da elementi concreti di conferma rispetto alla possibilità di riuscire, offrono la possibilità di vedere in che modo e con quali conseguenze le informazioni acquisite si traducono in abilità.
ESECUZIONE: l’esperienza diretta trasforma la riuscita nella convinzione di essere all’altezza della prova.
Porsi degli obiettivi specifici e raggiungibili, compatibili con la valorizzazione delle abilità/potenzialità
MONITORAGGIO DELLE REAZIONI CORPOREE: fare esercizi di rilassamento e di visualizzazione affinché il cliente posso ritrovare uno stato di benessere psico-fisico.
Bibliografia
Autoefficacia. Teoria e applicazioni – Albert Bandura
Martina Da Ponte
Psicologa con Master in Counseling Gestaltico e Master in Coaching e PNL. Specializzata in Business e Career Coaching, comunicazione e utilizzo della voce, sviluppo dell’empowerment e del benessere psicologico. Docente Formatore e Consulente aziendale. Cantante e Vocal Coach, Vocal Counselor. Presidente di
Punto Gestalt Pegasus Aps e Direttrice di PGP Academy.
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