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Nuovi scenari per la formazione dei docenti :Dalla teoria in aula alla pratica della supervisione

Di Stefania Nuzzo


classe scolastica

Abstract

La formazione obbligatoria per i docenti, introdotta nel 2015, è uno dei temi più discussi tra gli insegnanti italiani, non solo per gli aspetti formali quali il monte ore da completare durante l'anno scolastico, ma anche per i contenuti che i corsi dei numerosi enti accreditati offrono.

Questo articolo approfondisce l’importanza della formazione dei docenti centrata sulla relazione tra insegnante e allievo, su una comunicazione significativa basata su elementi come la consapevolezza di se stessi, l'accettazione dell'altro, l'empatia e la motivazione, sul linguaggio assertivo e potenziante. Il testo illustra anche la novità apportata in questo ambito da un laboratorio di supervisione abbinato ad una formazione in aula sul linguaggio ipnotico o linguaggio efficace  tenutosi nell'I.C. di Villafranca padovana nel corrente anno scolastico.


“Ciascuno ha una missione da compiere nella

propria vita, e la scuola svolgerà tanto meglio

il proprio compito quanto più accompagnerà

la persona a scoprire in sé questa missione”

 

Francisco Bermudez Hernandez


La legge 107 del 2015 definisce la formazione del personale della scuola come “obbligatoria, permanente e strategica” e la riconosce come opportunità di effettivo sviluppo e crescita professionale, per una rinnovata credibilità sociale di contributo all’innovazione e alla qualificazione del sistema educativo. Il “sistema” della formazione in servizio viene immaginato come “ambiente di apprendimento permanente” per gli insegnanti ed è costituito da una rete di opportunità di crescita e di sviluppo professionale per i docenti. All'interno del Piano per la Formazione dei Docenti, che ha validità triennale, il Miur si è fatto "regista" della formazione dei docenti, a livello nazionale, dettando le linee guida, fissando gli obiettivi e gli ambiti entro i quali deve essere svolta la formazione. Tra questi, oltre alla didattica per competenze, allo sviluppo digitale, all'autonomia organizzativa e didattica, ci sono anche l'inclusione scolastica e sociale e soprattutto la gestione della classe e le problematiche relazionali, ambiti nei quali il Counseling può portare conoscenze e competenze importanti. La seconda figura fondamentale per la Formazione dei Docenti è il Dirigente Scolastico, che, all'interno di ogni istituto, detta le linee di indirizzo per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti per ogni istituto. In tutto questo sistema, però, un ruolo cardine è sempre e comunque riconosciuto alla libertà del docente. che può scegliere corsi "esterni", purché proposti da soggetti accreditati. Nell'Istituto comprensivo in cui insegno, l'atto di indirizzo ha tenuto conto da subito della ormai eminente funzione sociale della scuola rispetto ad altri aspetti, della necessaria integrazione della persona in una società in veloce cambiamento. In questa visione di scuola, la persona è posta al centro, e con persona intendo lo sviluppo delle potenzialità individuali al fine della realizzazione personale che può essere fondata su valori e parametri esistenziali lontani da tutto ciò che oggi chiamiamo “progresso”. All'interno di questo nuovo umanesimo spetta all'insegnante il difficile compito di accompagnare l'allievo lungo il cammino che lo porterà a realizzare il suo progetto di vita con attenzione e sensibilità, oltre che con competenza disciplinare e didattica. La formazione nel mio istituto si è occupata in questi anni di fornire ai docenti gli strumenti per aiutare gli studenti a stare bene con se stessi e con gli altri. Contribuire a creare un clima di benessere all'interno della comunità educante è un passo importante nella scuola intesa come luogo di incontro e di crescita di persone, luogo che si prende cura della persona, dei suoi bisogni, delle sue speranze, dei suoi desideri, insomma del suo futuro.

In questa ricerca e valorizzazione del benessere dei lavoratori e degli allievi, nel mese di settembre dello scorso anno è stato proposto nel mio Istituto un corso di dodici ore sul “LINGUAGGIO IPNOTICO” inteso come linguaggio efficace, capace di portare i docenti alla consapevolezza e alla capacità di utilizzare un linguaggio di grande impatto, quello utilizzato dall’ipnotista, per ottenere risultati particolarmente soddisfacenti nelle relazioni professionali con colleghi, alunni, genitori e personale operante nella scuola. Oggi più che mai una buona comunicazione a scuola è strumento valido sia per prevenire difficoltà legate alla crescita di ciascun alunno, ma è anche premessa essenziale per raggiungere obiettivi didattici e di apprendimento. Per ciascun docente è fondamentale utilizzare una comunicazione efficace e di successo per essere “irresistibili”, comunicazione basata sia sul linguaggio verbale che sul linguaggio non verbale, raggiungendo così anche l'inconscio. Infatti se da una parte il primo è costitutito da suoni, parole, descrizioni, racconti  e domande, il secondo è costituito da gesti, sguardi, espressioni del viso, movimenti corporei, postura che possono essere intenzionali o inconsapevoli. Durante i tre incontri sono state presentate e sperimentate diverse strategie comunicative che permettono la costruzione di un rapport efficace: l'uso di parole chiave importanti, la creazione di un campo affermativo per creare un clima di consenso, l'utilizzo del tempo presente, l'uso di metafore e della paralinguistica. Di grande importanza è anche l'uso della voce, primo e fondamentale strumento di lavoro dell'insegnante: tono, timbro, volume, ritmo e pause. Particolare attenzione è stata rivolta all'uso del linguaggio potenziante e all'individuazione delle espressioni che invece sono depotenzianti nei rapporti interpersonali. Espressioni come “devo”, “non posso”, “problema”, “non ce la farò mai”, “devi dirmi”, “cerca di...”, “prova a...” fanno parte del linguaggio distruttivo. Queste espressioni vanno sostituite con “per favore puoi dirmi...”, “mi piacerebbe...”, “è mia responsabilità..”, “scelgo di..”. Capire il vero potere delle parole aiuterà gli insegnanti ad essere più consapevoli non solo di come comunicano con se stessi, ma anche di come lo fanno con gli altri, e di come a loro volta lo facciano gli studenti con se stessi e con il mondo che li circonda, stimolando sensazioni e comportamenti precisi.

La formazione di dodici ore in aula non ha però concluso il percorso di crescita dei partecipanti al corso che hanno avuto la possibilità di iscriversi ad un laboratorio di supervisione della durata di un'ora e mezzo ciascuno, per un totale di 5 incontri mensili previsti da ottobre ad aprile. Particolarmente significativa è stata l'eterogeneità dei due gruppi in cui l'unione di docenti della scuola primaria e secondaria che hanno potuto ascoltarsi e conoscersi più in profondità ha favorito la scoperta dell'altro anche a livello umano e non solo professionale, aprendo riflessioni e considerazioni importanti sulla continuità verticale. Durante la supervisione gli iscritti hanno potuto condividere le tematiche, le riflessioni e le considerazioni che essi hanno maturato, dopo aver applicato in classe le strategie linguistiche e posturali apprese durante le ore di formazione tenute nel mese di settembre. Le adesioni sono state numerose e hanno incluso la quasi totalità dei partecipanti alla formazione teorica, appartenenti sia alla scuola primaria che alla scuola secondaria di primo grado; si sono formati due gruppi di circa 10/12 insegnanti dei due ordini di scuola che, agevolati dai Counselor, hanno esplorato nuove modalità comportamentali o hanno semplicemente valorizzato atteggiamenti relazionali positivi e già presenti, per rendere sempre più efficace il proprio metodo lavorativo. I partecipanti hanno potuto, attraverso il metodo del lavoro di gruppo, l'uso di metafore, il role playing, l'uso di albi illustrati, esplorare e approfondire il linguaggio efficace e suggestivo, per ottenere il risultato di migliorare le proprie performance. Ogni incontro ha previsto uno spazio dedicato alla presentazione da parte dei partecipanti delle esperienze vissute nelle loro classi attuando le strategie suggerite e in alcune circostanze è stato possibile condividere anche elaborati grafici o scritti realizzati dagli alunni. Questo momento è risultato fondamentale per far sentire al docente di non essere solo, di essere accompagnato non solo da professionisti esperti, ma anche da colleghi in grado di supportare e di dare punti di vista diversi. Una tematica emersa e particolarmente sentita è quella del coinvolgimento emotivo “simpatico” dell'insegnante nei confronti degli studenti: è un timore diffuso quello di lasciarsi coinvolgere troppo dai problemi dei ragazzi, di non essere abbastanza severi ed  obiettivi nella valutazione dei risultati, di perdere il proprio ruolo e la propria autorità. Fornire ai docenti strumenti efficaci per gestire le dinamiche della classe e comprendere i bisogni che sottendono certi comportamenti permette loro di superare questi timori e di acquisire maggiore fiducia in se stessi e anche nei giovani studenti. Gli insegnanti hanno anche imparato, in modo deduttivo, vivendola in prima persona, la gestione del gruppo, sulla scorta della conduzione da parte del Counselor e hanno sperimentato in primis su di sè alcuni esercizi sull'ascolto, sulle percezioni percettive, sull'empatia e sull'efficacia delle induzioni. I partecipanti hanno provato esercizi per migliorare il contatto con se stessi, con l'ambiente e con gli altri, sviluppando anche la fantasia e la creatività personale. Con il passare del tempo l'appuntamento con la supervisione è stato un momento atteso con sempre più gioia dai partecipanti che hanno acquisito sempre più fiducia nelle loro capacità e nel processo di gestione della classe attraverso momenti di confronto, lettura di libri o di storie, creazione di giochi con finalità esplicative, realizzazione di disegni o uso di colori. In un secondo momento negli incontri c'è stato spazio per le proposte dei docenti che hanno adattato gli spunti e le attività suggerite dai Counselor alla realtà delle loro classi, mettendo in atto risorse personali nella creazione di percorsi costruiti su misura in base alle dinamiche delle singole classi. Questo è stato davvero un valore aggiunto, perchè la supervisione è diventata un processo di co-costruizione di un percorso non imposto nè preconfezionato in modo standard da professionisti esterni, ma creato e portato avanti dai docenti stessi che vivono ogni giorno la realtà delle loro classi e la gestione delle varie problematiche. Momenti di condivisione e di confronto hanno contribuito sia al benessere degli insegnanti, gratificandoli e appagandoli,  che a quello degli allievi, facilitandone l'apprendimento, in una scuola che può essere così fonte di  crescita per tutti coloro che vi studiano e vi lavorano. In questa nuova scuola gli insegnanti diventano facilitatori dell'autoapprendimento degli allievi, consulenti educativi e creatori di un clima di libertà e creatività in classe. Una scuola in cui l'indviduo, sia docente che allievo, possa soddisfare pienamente i propri bisogni, instaurare buoni rapporti con gli altri, vivere in un clima di libertà, sentirsi amato, accettato, rispettato, è una scuola nuova, in fase di realizzazione, in cui un contributo fondamentale è portato da una comunicazione efficace e potenziante, sperimentata in modo pratico dai docenti e dagli allievi e supervisionata da Counselor professionisti.

 

Bibliografia

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Piano Nazionale per il benessere dello studenti 2007/2008

 

Sitografia

 

Stefania Nuzzo

Stefania Nuzzo

Professional Advanced Counselor, Dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche. Insegnante di Scuola Secondaria di Secondo Grado, Laurea in Lettere moderne, Tutor e Peer Educator in Comunicazione Non Violenta, si occupa di comunicazione e di ascolto. Mediatore familiare, referente Bullismo e Cyberbullismo, responsabile Spazio ascolto scolastico. Vicepresidente di Punto Gestalt Pegasus.

 




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